Ci sono tanti modelli in Psicoterapia. Quelli che preferisco, dopo anni di esperienza clinica, sono quelli che sottolineano l’importanza di ricongiungerci con la “saggezza del corpo”.
Per quanto sia complessa la sfida che ci troviamo ad affrontare, nessun Terapeuta ha la risposta giusta che potrà ispirare le nostre azioni. Il senso dell’agire e il sapersi nel “giusto” deriva dalla capacità di riconoscere ed accedere alle Nostre Risorse.
Una psicoterapia che ponga al centro il sistema Corpo-Mente-Cervello ed i loro specifici linguaggi, ci permetterà di sbloccare energie e vie di comunicazione interna bloccate da anni a causa delle esperienze più remote e più importanti che, durante l’infanzia, abbiamo subito in condizioni di svantaggio fisico, psicologico ed esistenziale.
E’ con queste premesse che mi rivolgo a chi si sente bloccato nel proprio percorso di vita. A chi cerca di “capire” e si vede ripetutamente attore dello stesso copione, pur essendo, magari, in terapia da anni!
Se vogliamo capire qualcosa, dobbiamo conoscerla e se vogliamo conoscere qualcosa, è necessario essere in sintonia con il suo modo di comunicare.
Per anni ci siamo illusi che il buon Terapeuta è quello che sa meglio interpretare l’inconscio del Paziente. Perché interpretare quando possiamo aiutare il Paziente stesso a dialogare con le sue Parti in modo da permettergli quell’ascolto e quella connessione che per anni ha creduto essere troppo dolorosa e sconvolgente?
Questo è un piccolo elenco di situazioni in cui un dialogo interno insufficiente o bloccato può metterci nella condizione di chiedere aiuto ad uno Psicoterapeuta.
- Evitiamo regolarmente determinate situazioni, attività o tipi di persone. Anche se siamo molto bravi nel trovare l’opportuna giustificazione, qualcosa ci dice che potremmo fare di meglio e che l’arte di procrastinare ha più costi che vantaggi.
- Siamo afflitti da tutta una serie di dolori e o malanni, senza che alcun medico abbia potuto emettere una chiara diagnosi che individui la causa ed indichi il corretto percorso terapeutico. E’ questo il regno della psicosomatica, laddove l’iniziale impossibilità di ascoltare un flebile sussurro che viene dal di dentro, produce un urlo che ci paralizza.
- Ci accorgiamo che le nostre relazioni non fanno altro che riprodurre lo stesso cliché, ma questo risulta essere, per noi, il modo più facile ed automatico di porci in connessione con l’altro, indipendentemente da quanto costi.
- Ogni minima sensazione corporea che reputiamo anomala ci vede impegnati nella formulazione di una diagnosi medica e nella ricerca del medico giusto che, finalmente sappia darci ragione. Ma la storia si ripete e non facciamo altro non fanno altro che sentirci dire che è tutto nella nostra testa! E la ricerca continua con notevole impegno per le nostre risorse economiche.
- In determinate situazioni o con determinate persone funzioniamo come se fossimo degli automi, scollegati dalle nostre emozioni, come avvolti da qualcosa che da un certo punto di vista ci protegge e da un altro ci frastorna.
- Ci vuole ben poco per farci trasalire, sentirci in pericolo farci reagire utilizzando la fuga o la rabbia difensiva.
- La qualità del nostro ritmo sonno-veglia è decisamente scarsa e ciò non è dovuto a problemi esterni insormontabili. La spossatezza ci pervade ed emerge quella voce che ci ha sempre detto: “Chi ti credi di essere?… Cosa ti aspettavi?… Tu non vali niente!”
- Abbiamo sviluppato una dipendenza da sostanze, da persone o da attività. Tutti ci criticano perché “non abbiamo spina dorsale”, ma ciò ci fa infuriare ancora di più…
Quanto sopra descritto e molto altro ancora, dai disturbi nel comportamento alimentare, ai cosiddetti atti “autolesionistici”, denota un palese conflitto fra il nostro obiettivo di vita inconscio e quanto ci raccontiamo, inconsapevoli dei nostri autoinganni e dei nostri più profondi condizionamenti.
L’Approccio Integrato al Sistema Corpo-Mente-Cervello, nelle sue principali e comprovate modalità cliniche fra le quali possiamo annoverare il Focusing, l’EMDR, l’Internal Family System, l’Ipnositerapia, la Coherence Therapy, ecc., ci permette di identificare e sciogliere quei blocchi che ci fanno sentire impantanati, restituendoci al flusso della vita con l’unica convinzione che conta: “L’importante non è che il cielo sia sempre più blu, ma poter cantare anche sotto la pioggia”.
Dott. Ivano Ancora
Psicologo Psicoterapeuta (Iscritto all’Ordine degli Psicoterapeuti del Piemonte dal 1993).
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