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Dalla Natura alla Cultura. Le Parti in dotazione.

Il video di cui vi ho fornito il link è titolato: Children see, children do. E’ del 2006 e fu commissionato come PSA – Public Service Announcement (la nostra Pubblicità Progresso) dalla Australia’s National Association for Prevention of Child Abuse and Neglect. Al momento della pubblicazione di questo mio articolo, il video ha avuto ad oggi 769.553 contatti.

Ritengo che la mission di questo video sia far riflettere su come i bambini apprendano imitando i loro genitori.

Le neuroscienze chiamano in causa i neuroni specchio per questa capacità. Vorrei gettare un ponte fra la Teoria dell’Apprendimento, la Psicologia dell’Età Evolutiva e la Psicoterapia.

Quando ero agli inizi della mia formazione (allievo della Scuola di Psicoterapia Cognitiva di Torino), era attiva una diatriba fra le posizioni vicine alla Psicologia Evoluzionista (Giovanni Liotti) versus il Costruttivismo (Vittorio Guidano).

A mio avviso l’uomo nasce con una forma di cablaggio neurale molto labile, se confrontato con gli altri primati.

Il neonato non è in grado di conoscere in anticipo le caratteristiche bio-sociali dell’ambiente che lo accoglierà. Saranno i miei genitori accudenti?, distaccati e rifiutanti? Imprevedibili ed intrusivi? Problematici e disfunzionali? Boh!?

Ne consegue che il mandato evolutivo (predeterminato) impone al cucciolo di uomo di essere costruttivista, in modo da potersi adattare ad una nicchia ecologica imprevedibile!

Così le due posizioni, quella evolutiva e quella costruttivista si amalgamano e possono coesistere.

Se volete approfondire la questione vi segnalo il seguente articolo di Ron Mallon e Stephen Stich, da cui ho tratto ispirazione:

The Odd Couple: The Compatibility of Social Construction and Evolutionary Psychology.

Lo potete trovare al seguente indirizzo:

https://www.jstor.org/stable/188617?seq=1#page_scan_tab_contents

Se facciamo nostra questa prospettiva, allora potremmo leggere le varie forme sintomatologiche come forme di adattamento, da parte del bambino, alla nicchia bio-sociale di appartenenza, senza assumere una posizione patologizzante ante litteram.

Quindi, anche se siamo predisposti per apprendere, non possiamo dire di essere tabula rasa, in quanto l’apporto della nostra storia evolutiva è, ovviamente, innegabile. Secondo John Bargh, tre forme di passato influenzano le nostre azioni:

  • quello evolutivo o di specie
  • quello personale, ovvero le esperienze dei primi anni di vita
  • quello culturale.

Quando parla di cultura Bargh la definisce: “l’acqua in cui nuotiamo”. Pregevoli sono i suoi studi in cui dimostra come gli americani (degli USA), benché siano passati 400 anni, risentano ancora di due influenze culturali fondamentali: la visione protestante per cui si ottiene il paradiso attraverso il duro lavoro e quella puritana di impronta sessuofobica. Ciò non si riscontra nei Canadesi e negli anglosassoni europei.

L’indagine sul nostro passato evolutivo è appannaggio della Psicologia Evoluzionista.

Uno dei suoi massimi esponenti è, a mio avviso, lo psicologo sociale Douglas T. Kenrick.

Nel suo libro: Sex, Murder and the Meaning of Life (traduzione it. Sesso, crimini e il senso della vita. Indagine sulla natura umana. 2014; Il Saggiatore), l’Autore dedica il sesto capitolo ai Subselves.

Trattandosi di uno psicologo sociale ad orientamento evoluzionista, i Subselves di cui parla, sono quelli che ereditiamo dalla nostra storia di specie.

Gli psicologi clinici hanno già incontrato questo aspetto della nostra psiche. Ognuno lo chiama in un modo diverso. Fra i tanti termini possiamo annoverare gli Action Systems di Pierre Janet, i Complessi di Karl Gustav Jung, i Sistemi Motivazionali Interpersonali di Gianni Liotti o i CIRCUITI EMOTIVI di Jaap Panksepp (usa le maiuscole per differenziare il circuito dalla emozione in quanto tale che ne è solo una sub-componente).

Quali sono i Subselves che Kenrick individua? Eccovi l’elenco:

  • The team player: il cui compito è sapere di chi fidarsi.
  • The go-getter: sensibile alla posizione di status. Riconosce chi sta su e chi sta giù nella gerarchia della dominanza.
  • The night watchman: il cui compito è elaborare informazioni sulla sicurezza personale (vedi Stephen Porges e il suo concetto di Neuroception, che tratterò estesamente in futuro).
  • The compulsive: il cui compito è quello di evitare le malattie (avete presente i DOC?)
  • The swinging single: si focalizza sulle possibilità di accoppiamento sessuale. A seconda dei sessi, le versioni differiscono per quanto concerne gli indizi che segnalano il buon partner per l’accoppiamento.
  • The good spouse: si focalizza sul mantenimento della relazione con il partner sessuale.
  • The parent: si concentra sulle minacce e sulle opportunità in relazione alla propria progenie.

 

Proviamo a pensare alle varie possibilità in cui più subselves vengono chiamati in causa con i loro specifici e, spesso, divergenti obiettivi.

Proviamo a pensare cosa può accadere alla nostra personalità se, nei primi anni di vita alcuni accadimenti rinforzino un subself a scapito di un altro e che quest’altro, da adulti, risulti essere indispensabile per il nostro percorso di vita.

Non si nasce timidi, con scarsa propensione all’azione e sospettosi.

 

Parte 2: Le Parti Acquisite

 

Prima di esplorare le complesse dinamiche di un conflitto sarà il caso di entrare in confidenza con il concetto di Parti Acquisite.

Cominceremo con una citazione:

Spesso le persone provano sensazioni dolorose o impulsi distruttivi che causano difficoltà nella loro vita. Questa è spesso la ragione che le porta a cercare un aiuto attraverso la psicoterapia.

A volte le persone sono turbate da emozioni ed impulsi che appaiono loro completamente privi di senso. Allora provano a maneggiare questi sentimenti irrazionali contrastando gli impulsi e criticando le emozioni. Per un po’ la cosa sembra funzionare, ma nel lungo periodo ciò risulterà inefficace e, come vedremo, produrrà i suoi effetti di ritorno.

In realtà queste emozioni e questi desideri problematici provengono da parti di noi stessi che di solito vengono chiamate “sottopersonalità”. Nell’approccio IFS si farà uso del termine “parti”. Queste parti sono come delle parti di noi più giovani, ognuna delle quali caratterizzata da sentimenti propri, proprie motivazioni ed una propria visione del mondo.

Queste non sono solamente sentimenti irrazionali o impulsi-fuori-controllo. Queste funzionano come delle personcine interiori che stanno cercando di fare del loro meglio per gestire il lo sconforto ed il dolore.

Quando assumiamo questo punto di vista, possiamo accorgerci che è inutile cercare di contrastare queste parti, sopprimerle o giudicarle. Esse stanno semplicemente cercando di proteggerci nel loro modo (distorto). Infatti, se ci mettiamo a combattere le nostre parti, queste ci combatteranno e se cercheremo di disfarcene, esse si sentiranno ancor più sole e indegne di quanto non si siano mai sentite”.

Gli approcci terapeutici che fanno proprio il paradigma delle Parti sono veramente tanti e non è questa la sede per approfondire il tema. Per chi fosse interessato, a richiesta, fornirò copia della mia tesi di specializzazione presso il CIICS – Centro Italiano Ipnosi Clinico Sperimentale, dal titolo: “L’Ipnosi e la Terapia delle Parti”. (ivanoancora@gmail.com).

Cosa ne dite. Riuscite ad intuire in voi la presenza delle Parti?

Chi chiede aiuto in psicoterapia non solo ha una esperienza diretta delle Parti, ma il più delle volte è come se le subisse.

Il mandato iniziale sarebbe, dunque, quello di eliminarle per via del dolore o dei problemi che queste causano nel presente.

Ma quanto più analizziamo la genesi di questi circuiti e quanto più ne approfondiamo la conoscenza della loro funzione, tanto più siamo propensi ad una lettura depatologgizante.

Uno dei primi obiettivi che mi pongo potrà sembrare paradossale ma è quello di condividere con il paziente l’intenzione di conoscere meglio le parti, la curiosità intrinseca ad ogni lavoro di ricerca ed esplorazione.

Ma prima di proseguire su questa strada, sarà il caso di vedere in che condizioni è il suo Night Watchman.

[Segue…]

Bibliografia:
Ancora I.: L’Ipnosi e la Terapia delle Parti. 2011. CIICS, Torino.
Bargh J.: A tua insaputa. La mente inconscia che guida le nostre azioni. 2018; Bollati Boringhieri).
Earley J.: Self Therapy – A Step by Step Guide to Creating Wholeness and Healing Your Inner Child, Using IFS, A New, Cutting-Edge Psychotherapy. 2009. Pattern System Books.
Kenrick D. T.: Sesso, crimini e il senso della vita. Indagine sulla natura umana. 2014; Il Saggiatore.
Mallon R.; Stich S.: The Odd Couple: The Compatibility of Social Construction and Evolutionary Psychology. https://www.jstor.org/stable/188617?seq=1#page_scan_tab_contents